Norme sulla sicurezza




Metodi di protezione contro i contatti diretti e indiretti 

Messa a terra

L’interruzione automatica dell’alimentazione, associata al collegamento delle masse dell’impianto elettrico ad un impianto di terra, rappresenta il metodo più diffuso per la protezione contro i contatti indiretti. Tale metodo, per essere realmente efficace, deve essere coordinato con un relè differenziale, affinché si possa realizzare, in caso di pericolo, l’interruzione automatica dell’alimentazione. 

L’impianto di messa a terra serve  a stabilire un contatto elettrico efficiente tra le masse e il terreno, in questo modo, nella malaugurata ipotesi che una massa finisca sotto tensione, si crea un percorso tra la massa e il terreno che permette la circolazione della corrente di guasto ed il conseguente sgancio della corrente ad opera dell’interruttore differenziale. Se non ci fosse l’impianto di terra  la massa rimarrebbe in tensione e costituirebbe un pericolo continuo per chiunque vi entrasse in contatto.

Protezione passiva

Quando la protezione contro i contatti indiretti viene attuata con sistemi che non prevedono l’interruzione automatica del circuito, si ha la protezione passiva.

Sono sistemi di protezione passiva:

  • Bassissima tensione di sicurezza;
  • doppio isolamento;
  • luoghi non conduttori;
  • collegamento equipotenziale locale non connesso a terra;
  • separazione elettrica.

Misure di protezione totale

Sono destinate alla protezione di personale non addestrato e si ottengono mediante isolamento delle parti attive

Devono essere rispettate le seguenti prescrizioni:

  • Parti attive ricoperte completamente con isolamento che può essere rimosso solo a mezzo di distruzione;
  • Altri componenti elettrici devono essere provvisti di isolamento resistente alle azioni meccaniche, chimiche, elettriche e termiche, alle quali può essere soggetto durante l’esercizio.

 Involucri o barriere

Devono essere rispettate le seguenti prescrizioni:

  • Parti attive contenute entro involucri o dietro barriere con grado di protezione almeno IP2X o IPXXB;
  • Superfici orizzontali delle barriere o involucri a portata di mano, con grado di protezione almeno IP4X o IPXXD;
  • Involucri o barriere saldamente fissati in modo da garantire, nelle condizioni di servizio prevedibili, la protezione nel tempo;
  • Barriere o involucri devono poter essere rimossi o aperti solo con l’uso di una chiave o di un attrezzo speciale;
  • Il ripristino dell’alimentazione deve essere possibile solo dopo sostituzione o richiusura delle barriere o degli involucri.

Misure di protezione parziali

Sono destinate a personale addestrato; si attuano mediante ostacoli o distanziamento ed impediscono il contatto non intenzionale con le parti attive. Nella pratica sono misure applicate solo nelle officine elettriche e si dividono in:

Ostacoli

 Devono impedire :

  • L’avvicinamento non intenzionale del corpo a parti attive;
  • Il contatto non intenzionale con parti attive durante lavori sotto tensione nel funzionamento ordinario.

Gli ostacoli possono essere rimossi senza una chiave o un attrezzo speciale, ma devono essere fissati in modo da impedire la rimozione accidentale.

Distanziamenti

Il distanziamento delle parti simultaneamente accessibili deve essere tale che esse non risultino a portata di mano.


Regole di buon senso

Alcune semplici regole da seguire dentro e fuori i luoghi di lavoro possono proteggere la vita.

  • Essere a conoscenza dei luoghi in cui sono posizionati i quadri elettrici, per essere in grado di togliere tensione in caso di pericolo.
  • Essere a conoscenza della funzione dei vari interruttori del quadro di zona, per essere in grado di isolare l’ambiente desiderato.
  • Verificare spesso il buon funzionamento dell´interruttore differenziale (pulsante test).
  • Non lasciare accesi apparecchi che potrebbero provocare un incendio durante la vostra assenza o di notte.
  • Non chiudere mai la stanza a chiave se dentro vi sono utilizzatori pericolosi accesi.
  • Non utilizzate mai apparecchi nelle vicinanze di liquidi infiammabili.
  • Leggere sempre l’etichetta dell’apparecchio utilizzatore, specie se sconosciuto, per verificare la quantità di corrente assorbita, l´esistenza dei marchi CE o IMQ.
  • Gli impianti vanno revisionati e controllati solo da personale qualificato.
  • Non eseguire riparazioni di fortuna con nastro isolante o adesivo a prese, spine e cavi.
  • Le prese sovraccaricate possono riscaldarsi e divenire causa di corto circuito, con conseguenze anche gravissime.
  • Evitare di servirsi di prolunghe: in caso di necessità, dopo l’uso staccarle e riavvolgerle.
  • Non utilizzare multiprese tipo “triple” collegate a “ciabatte” che a loro volta provengono da altre “triple” collegate a…… . In questo modo si determina un carico eccessivo sul primo collegamento a monte del “groviglio” con rischio di incendio.
  • Non utilizzare mai spine italiane collegate (a forza) con prese tedesche (schuko) o  viceversa, perché in questo caso si ottiene la continuità del collegamento elettrico ma non quella del conduttore di terra.
  • Nel togliere la spina dalla presa non tirare mai il cavo e ricordare di spegnere prima l’apparecchio utilizzatore.
  • Non utilizzare mai l´acqua per spegnere un incendio di natura elettrica. Sezionare l´impianto e utilizzare estintori a polvere o CO2.
  • Se qualcuno è in contatto con parti in tensione non tentare di salvarlo trascinandolo via, prima di aver sezionato l´impianto elettrico.

Un impianto elettrico non eseguito a regola d’arte può mettere in pericolo la nostra vita. Gli interventi devono quindi essere effettuati solo da personale specializzato ed in possesso dei requisiti tecnico – professionali, così come stabilito dalla Legge 46/90. I lavori di installazione, trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria degli impianti, devono essere accompagnati dalla dichiarazione di conformità; tale documento infatti rappresenta l’unico atto che certifica che i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte.

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