Datasheet

Nell’articolo che segue spiegherò come leggere le caratteristiche di una telecamera, questi dati sono contenuti all’interno del manuale d’istruzioni  e dovrebbero essere consegnati a corredo di ogni preventivo in modo che il cliente possa operare una scelta basata sia sul prezzo che sulla qualità del prodotto. Sicuramente tutti saranno in grado di capire perché, pur essendo entrambe delle automobili, una Ferrari costa più di un’utilitaria, lo stesso concetto andrebbe applicato alle telecamere, altrimenti, visto che non tutti siamo esperti di telecamere come lo siamo di automobili, potremmo rischiare di pagare un’utilitaria al prezzo di una Ferrari. 

Nella scheda sottostante vengono elencati i dati tecnici più comuni delle telecamere, cliccando sui link delle diverse sezioni verrete reindirizzati su di un paragrafo che spiega la caratteristica selezionata a fine lettura cliccando sul link “torna su” sarete riportati al punto di partenza. 

  

Produttore Scardaci Technology
 Model  xxxxxxxx 
   

Sensore d’immagine

 1/3″ Sony Super HAAD CCD II 

Pixel Totali / Effettivi (HxV)

795(H) x 596(V) / 752(H) x 582 (V)

Risoluzione Verticale

625 TVL

Risoluzione orizzontale

580 TVL Colore / 700 TVL B/W

 

 

Obiettivo Focale fissa

8 mm /F-stop 1,2

Obiettivo Varifocale

2,8-12 mm 

Obiettivo Grandangolare

4 mm 

Teleobiettivo

12 mm 

Obiettivo Zoom

 8X

Obiettivo Autofocus

Autofocus 

Obiettivo Autoiris

DC Drive / Video Drive

Obiettivo IR

IR 

Obiettivo Asferico

Obiettivo Asferico

Obiettivo Megapixel

Megapixel 

 Obiettivo supportato

C / CS / S

 

 
Segnale Video Pal / NTSC

Frequenza di scansione

Orizzontale 15.625 KHz / Verticale 50Hz

Scansione

2:1 Interlace

Sincronismo

Interno / Line Lock

Rapporto Segnale/Rumore

 >50 dB

Controllo Guadagno

Automatico Alto/Basso
   

Bilanciamento del Bianco

ATWB/PUSH/ESTERNO/INTERNO/MANUALE

Compensazione del Controluce

OFF/BLC/BLC AREA/HLC/WDR

Auto Electronic Shutter

 NTSC: 1/60s≈1/100.000s  PAL: 1/50s≈1/100.000s 

 

 

DSP

 DSP

OSD

Language…

Motion

ON/OFF

Privacy Mask

ON/OFF

Sharpness

ON/OFF

 

 

Illuminazione minima

 0,3 Lux (colori) / 0 Lux with IR Led in on (B/N)

Day&Night

ON / OFF

IR-CUT

Elettronico 

IR-CUT

Meccanico

DNR

ON/OFF

Smart IR Control

ON/OFF

Portata Illuminatore

40 metri

Lunghezza D’onda IR

850nm

Angolo di Vista Illuminatore

35°

 

 

Video Output

1Vpp, 75Ω

Uscita Audio

Sensibilità da 2≈5 m

Comunicazione 

RS485

 

 

Grado di protezione 

IP 66

Power/Current

DC 12V (±10%)/650 mA

Produttore/Modello

Il binomio produttore modello è un ottimo punto di partenza per fare delle ricerche su internet, sia sui siti commerciali che sui vari blog a carattere tecnico. Nell’ultimo decennio il mercato della videosorveglianza è stato pesantemente invaso da telecamere di origine ignota, made in China più che altro, che non hanno una marca ben precisa, ma vengono prodotte dall’azienda “xyz” e poi vengono importate, utilizzando delle unità di misura improprie, a quintali o a container, dai vari grossisti che successivamente le rimarcano con dei nomi di tendenza e le rivendono in tutta Italia, di conseguenza potreste trovarvi di fronte alla stessa telecamera, ma con un marchio differente. Con questo non voglio dire che tutto ciò che proviene dalla Cina deve necessariamente essere scadente, oggi, sopratutto nel campo dell’elettronica, qualsiasi cosa proviene dalla Cina e anche i Big della videosorveglianza, complice il basso costo della manodopera, preferiscono produrre nei paesi asiatici, la differenza consiste nel fatto che la telecamere commissionate dai marchi storici nascono da un progetto ben preciso che cura tutti gli aspetti del prodotto, dal design, ai materiali utilizzati per la realizzazione del corpo telecamera, alla qualità delle ottiche e dei componenti elettronici, e vincola il costruttore a degli standard di qualità elevati, difficilmente riscontrabili sulle linee di produzione generiche.  (torna su)

Sensore d’immagine

Il sensore d’immagine è il cuore della telecamera, il suo compito è quello di trasformare la luce in immagini. I dati salienti che caratterizzano questo componente sono:

  • Dimensione; questo parametro è rilevante ai fini della scelta dell’obiettivo, che deve essere delle stesse dimensioni del sensore o al massimo più grande. Dal punto di vista della qualità dell’immagine, a parità di risoluzione il sensore di dimensioni maggiori sarà più sensibile alla luce, questa differenza scaturisce dalle differenti dimensioni dei photosite, che saranno più piccoli sul sensore con minore superficie. La maggiore sensibilità alla luce si traduce in immagini di migliore qualità anche in condizioni di scarsa illuminazione.
  • CCD o CMOS; le tecnologie con cui vengono realizzati i sensori d’immagine sono prevalentemente due, CCD (Charge-coupled device) e CMOS (Complementary metal-oxide semiconduttor), non c’è un sensore che prevale sull’altro, ma le loro differenze li rendono più o meno utili per l’una o per l’alta applicazione. A favore dei sensori CCD possiamo dire che godono di una maggiore luminosità e di una maggiore immunità ai disturbi, di contro sono costosi ed hanno un maggiore assorbimento di energia. I sensori CMOS sono meno costosi, hanno un ingombro ridotto e consumano molto meno dei loro rivali, di contro soffrono di una scarsa luminosità e di una minore immunità ai disturbi. Una caratteristica che sta portando ad un utilizzo maggiore dei sensori CMOS è il modo in cui vengono acquisiti i Pixel. Infatti nei sensori CCD i pixel non vengono letti singolarmente ma a gruppi (righe o colonne), mentre nei sensori CMOS ogni pixel è dotato di una propria uscita e può essere acquisito singolarmente, caratteristica che li rende molto appetibili nelle applicazioni di videosorveglianza IP e HD over coax.
  • Pixel totali / Pixel effettivi; i pixel totali sono i pixel presenti sul sensore d’immagine, questo valore indica la risoluzione del sensore e si ottiene moltiplicando il numero di pixel della base per il numero di pixel dell’altezza. Non tutti i pixel del sensore concorrono alla formazione dell’immagine, da qui la differenza tra pixel totali ed effettivi, alcuni vengono utilizzati per ricavare delle informazioni sull’ambiente circostante, come ad esempio il livello di luminosità della scena, tale informazione viene inviata al DSP che per esempio può decidere di aumentare o ridurre la velocità dell’otturatore.
  • Risoluzione verticale; nelle telecamere analogiche la risoluzione non si misura in pixel ma in Linee TV (TVL), gli standard di codifica, a cui sono assoggettati i sistemi di videosorveglianza analogici, impongono una risoluziuone verticale fissa, che è pari a 625 TVL per i sistemi PAL e 525 TVL per i sistemi NTSC, quindi qualsiasi sia la qualità della telecamera analogica acquistata essa non potrà disporre di una risoluzione verticale maggiore di quella imposta dagli standard. Non tutte le linee che compongono il fotogramma sono utilizzate per rappresentare l’immagine alcune sono utilizzate per informazioni di sincronismo necessarie per la corretta rappresentazione del fotogramma da parte dei dispositivi di riproduzione, di conseguenza sui dati tecnici è possibile trovare le notazioni 576i per le camere in codifica PAL e 486i per quelle in codifica NTSC la lettera i indica il sistema di scansione che in questo caso è interlacciato.
  • Risoluzione orizzontale; il parametro su cui i costruttori possono giocare per creare dei prodotti più o meno performanti è la risoluzione orizzontale. Il concetto di risoluzione, nelle telecamere analogiche, è un po’ contorto ed io ancora oggi mi confondo; immaginate una griglia fatta da linee orizzontali e verticali, la risoluzione verticale è data dal numero di linee orizzontali che compongono la griglia, 625 nello standard PAL, mentre quella orizzontale è data dalle linee verticali, i punti di intersezione tra le linee orizzontali e verticali rappresentano i pixel. A questo punto è “facile” capire che, a parità di linee orizzontali, l’unico modo per aumentare i pixel del fotogramma è quello di aumentare il numero di linee verticali e quindi di intersezioni. Una buona telecamera deve avere una risoluzione orizzontale superiore alle 600 TVL. Nella scheda d’esempio riportata sopra avrete sicuramente notato una differenza di risoluzione tra la ripresa a colori e quella in bianco e nero, questa differenza nasce dal fatto che durante le riprese a colori l’area di rilevazione del sensore viene divisa in tre parti, utili a ricavare le tre componenti RGB (Red, Green, Blue), di conseguenza anche la risoluzione si riduce di circa 1/3. Nelle riprese in bianco e nero, invece, tutta la superficie del sensore viene utilizzata per catturare il fotogramma che di conseguenza avrà una maggiore risoluzione. (torna su)

Obiettivo

Il compito dell’obiettivo è quello di  di “catturare” la radiazione luminosa, presente all’interno della propria area di copertura, e di concentrarla sul  Punto Focale. Esistono differenti tipologie di obiettivo ognuna adatta ad un particolare tipo di utilizzo.

  • Obiettivo a Focale fissa; con il termine Focale si indica la distanza tra la parte finale posteriore dell’obiettivo e il punto focale, questa distanza è molto importante perché determina l’angolo di ripresa della telecamera. Il vantaggio di un obiettivo a focale fissa è sicuramente il basso costo, lo svantaggio è che se in futuro le nostre esigenze di ripresa dovessero cambiare dovremo sostituire l’obiettivo o, nella peggiore delle ipotesi, l’intera telecamera. Il parametro f-stop, chiamato rapporto focale, determina la luminosità dell’obiettivo e nasce dal rapporto tra la lunghezza focale e il diametro dell’apertura del diaframma. Pertanto a valori più bassi di f corrispondono aperture di diaframma più ampie e quindi obiettivi più luminosi.
  • Obiettivo varifocale; gli obiettivi varifocali possono variare la distanza focale tra un valore minimo ed uno massimo, variando, di conseguenza, l’angolo di ripresa. Questi obiettivi hanno un costo maggiore ma offrono il vantaggio di poter passare tranquillamente da una ripresa grandangolare ad una con un angolo più stretto aderendo perfettamente alle varie esigenze di ripresa.
  • Obiettivo Grandangolare; un obiettivo normale ha una focale pari a 8 mm e offre un angolo di ripresa di ≈33° che è più o meno lo stesso angolo coperto dall’occhio umano, da qui il termine normale, obiettivi con una focale minore di 8 mm, che offrono quindi un angolo di ripresa maggiore rispetto all’occhio umano, vengono detti grandangolari. I Fisheye, ad esempio, sono degli obiettivi particolari che hanno una focale inferiore a 2mm e offrono un angolo di ripresa di 180°. Naturalmente più l’angolo di ripresa aumenta e più gli oggetti ci sembreranno distanti e poco riconoscibili.
  • Teleobiettivo; obiettivi con una focale superiore agli 8mm che offrono quindi un angolo di ripresa inferiore rispetto all’occhio umano vengono definiti teleobiettivi, le immagini riprese con dei teleobiettivi hanno un angolo di ripresa ridotto a vantaggio dei dettagli che risulteranno più grandi e meglio riconoscibili.
  • Obiettivo Zoom; negli obiettivi zoom sia la distanza focale che la messa a fuoco possono essere variate in modo automatico grazie a dei motorini elettrici. questi obiettivi vengono installati sulle quelle telecamere che non hanno un target fisso, come nel caso delle dome o delle telecamere ad inseguimento, il cambio di focale può essere deciso da un operatore remoto, mediante un tastierino che comunica su bus seriale, o localmente dalla stessa telecamera nel caso si utilizzino funzioni IV (Intelligent Video). Spesso questi obiettivi vengono rappresentati da un valore che nasce dal rapporto tra la massima e la minima lunghezza focale selezionabile, prendendo l’esempio precedente 6-48 mm avremo 48/6=8 quindi il nostro obiettivo sarà un 8X.
  • Obiettivo Autofocus; gli autofocus sono degli obiettivi capaci di mettersi a fuoco in modo autonomo. Vengono preferiti in tutte quelle situazioni dove il target non è statico, ma soggetto a variazioni, come nelle telecamere brandeggiabili o in quelle ad inseguimento. La messa a fuoco viene effettuata da un motore elettrico che attua la rotazione dei gruppi ottici, facendoli allontanare o avvicinare dal piano focale.
  • Obiettivo Autoiris; questi obiettivi sono equipaggiati con un motorino che regola l’apertura del diaframma in base alla quantità di luce presente nell’ambiente circostante. L’apertura del diaframma viene stabilita in base a delle informazioni di luminosità contenute nell’immagine catturata dal sensore CCD, tali informazioni devono essere elaborate e trasformate in impulsi elettrici utili per il motorino che dovrà governare il diaframma. L’elettronica per elaborare le informazioni luminose può essere parte integrante dell’obiettivo, che in questo caso sarà un Video Drive, oppure trovarsi a bordo della telecamera , che in questo caso monterà un obiettivo DC Drive.
  • Obiettivo IR; un inconveniente tipico di quando si utilizzano delle telecamere all’infrarosso è quello dello spostamento del fuoco (Focus Shift), a causa del quale immagini perfettamente a fuoco di giorno risultano leggermente sfocate nelle riprese notturne. Questo tipo di aberrazione è causata dal fatto che il piano focale dell’infrarosso è leggermente spostato rispetto a quello della luce visibile, determinando uno sfocamento dell’immagine. Gli obiettivi IR tendono a ridurre questo effetto indesiderato, offrendo una messa a fuoco accettabile sia di giorno che di notte.
  • Obiettivo Asferico; Una aberrazione tipica delle lenti convesse è quella della differenza di fuoco tra il centro e i bordi dell’immagine, tale differenza è causata dalla geometria della lente e viene detta aberrazione sferica. In pratica i raggi che colpiscono il centro della lente non subiscono alcuna variazione, invece quelli che colpiscono i bordi vengono deviati, con un angolo che dipende dall’angolo di incidenza, e fatti convergere in punti leggermente spostati rispetto al piano focale, il risultato sarà un immagine a fuoco al centro e meno a fuoco via via che ci si avvicina ai bordi. Per attenuare il problema dell’aberrazione sferica si può ricorrere ad un restringimento del diaframma o all’utilizzo di lenti con geometria asferica.
  • Obiettivo Megapixel; un sensore d’immagine megapixel, a causa dell’elevato numero di fotodiodi disposti sulla sua superficie, necessita di una quantità maggiore di luce rispetto ai sensori tradizionali, per questo motivo le telecamere megapixel devono essere necessariamente equipaggiate con obiettivi megapixel che incrementano la quantità di luce incidente sul sensore.
  • Montaggio Obiettivo; nelle telecamere tradizionali, l’obiettivo non è un corpo unico con la telecamera, ma vi viene avvitato sopra. In base al tipo di montaggio distinguiamo tre categorie di obiettivi, C, CS ed S, che differiscono tra di loro per la distanza che c’è tra il retro della lente e il punto in cui si trova il sensore d’immagine. (torna su)

Segnale video

La natura del segnale video dipende dal tipo di codifica utilizzato dalla telecamera, in Italia e nella maggior parte dei paesi che utilizzano l’alimentazione elettrica a 50Hz, si utilizza la codifica PAL. La codifica PAL impone la trasmissione di 25 fotogrammi al secondo (50 campi), ogni fotogramma è composto da 625 linee di cui 576 (la notazione 576i indica un video interlacciato in codifica PAL) vengono utilizzate per la rappresentazione dell’immagine mentre le restanti vengono utilizzate per la trasmissione dei segnali di sincronismo e di altre informazioni di servizio. 

Frequenza di scansione

I segnali di sincronismo servono ai dispositivi di riproduzione per poter rappresentare correttamente un fotogramma, essi sono di due tipi: I blanking intervals verticali 50 Hz, utili per indicare al monitor l’inizio e la fine di ogni fotogramma, ed i blanking intervals orizzontali 15625 Hz, utili per indicare  al pennello elettronico l’inizio e la fine di ogni linea TV. Questi parametri sono superflui in quanto rigidamente imposti dal tipo di codifica utilizzato.

Scansione

Questo parametro indica il tipo di scansione utilizzato dalla telecamera, anche in questo caso la codifica Pal impone che il segnale sia interlacciato, la notazione 2:1 indica appunto che servono 2 campi per realizzare un fotogramma.

Sincronismo

Il sincronismo serve a sincronizzare tra di loro le varie componenti di un sistema di videosorveglianza. la frequenza di sincronismo può essere generata internamente dalla telecamera, sicronizzazione interna, oppure può essere ricavata dal segnale di alimentazione esterno. 

Rapporto segnale/rumore

Questo valore si misura in dB e nasce dal rapporto tra il segnale video ed il rumore in esso contenuto, il rumore può essere causato da diversi fattori: interferenze elettromagnetiche, bassa qualità dei circuiti della telecamera, elevate temperature ecc.. L’elevata presenza di rumore altera la qualità del segnale video e si manifesta sul monitor come una sorta di nebbia bianca. Nessuna telecamera è in grado di eliminare completamente il rumore, diciamo che una buona telecamera dovrebbe avere un rapporto segnale/rumore superiore ai 45 dB.

Controllo guadagno (AGC)

La funzione AGC (Automatic Gain Control) amplifica il segnale video quando scende al di sotto di un certo valore di soglia. Una tipica situazione che richiede l’intervento dell’AGC si ha quando si inquadrano degli ambienti scarsamente illuminati, purtroppo, oltre ad amplificare il segnale video, l’AGC amplifica anche il rumore presente in esso restituendo un fotogramma più luminoso ma allo stesso tempo più disturbato. (torna su)

Bilanciamento del bianco (AWB)

Ogni sorgente luminosa ha una differente tonalità o temperatura di colore, questa differenza influenza il nostro modo di percepire i colori e fa si che un oggetto bianco possa apparirci tendente al giallo, quando e illuminato da una luce calda, o tendente all’azzurro, quando è illuminato da una luce fredda. Anche le telecamere risentono della differenza di tonalità delle sorgenti luminose, ad esempio la luce solare ha una tonalità che và dal bianco, del cielo sereno a mezzogiorno, al rosso del cielo al tramonto. Lo scopo della funzione AWB (Automatic White Balance) è quello di adeguare la risposta cromatica della telecamera alle varie tonalità di colore della luce ambientale, per far questo corregge dapprima la tonalità delle parti bianche presenti nell’immagine e poi utilizza il riferimento ottenuto per correggere gli altri colori.

La funzione AWB offre diverse modalità di funzionamento, le opzioni disponibili sono:

ATWB (Auto Traking White Balance); questa funzione monitora costantemente la temperatura di colore della sorgente luminosa e attua dei settaggi automatici al fine di migliorare la resa cromatica della telecamera;

PUSH; tramite la pressione di un tasto è possibile selezionare il livello di bilanciamento del bianco desiderato al rilascio del tasto il valore sarà memorizzato dalla telecamera ed utilizzato per i confronti futuri;

Interno/Esterno; questa modalità fa si che la telecamera utilizzi dei settaggi preimpostati dal costruttore per l’utilizzo in ambienti esterni o interni;

MWB (Manual White Balance); se i valori bilanciamento preimpostati non soddisfano le esigenze di ripresa è possibile regolare manualmente i livelli di rosso e di blu; 

Compensazione del controluce (BLC)

La funzione BLC (Back Light Compensation) interviene quando all’interno della stessa scena si hanno zone esposte alla luce e zone in ombra. Fondamentalmente questa funzione si occupa di aumentare o diminuire la velocità dell’otturatore in modo da favorire al massimo la ripresa del soggetto in primo piano.

La funzione BLC offre diverse modalità di funzionamento, le opzioni più comuni sono:

BLC; questa funzione migliora le riprese in controluce rallentando la velocità dell’otturatore, in questo modo la parte dell’immagine illuminata andrà in sovraesposizione mentre quella in ombra, che si presume essere quella di interesse in quanto posizionata al centro dell’inquadratura, risulterà chiara e ben visibile;

BLC Area; la funzione è uguale a quella sopra descritta, con la differenza che in questo caso è possibile selezionare l’area di intervento;

HLC; La funzione HLC compensa il controluce mascherando le aree fortemente illuminate;

WDR; nel caso di inquadrature in controluce, con la funzione WDR in ON, il DSP esegue due scansioni per ogni fotogramma, nella prima scansione aumenta la velocità dello shutter, per riprendere le aree luminose, nella seconda la riduce per riprendere le aree più scure, il fotogramma finale viene ottenuto sommando le due scansioni e il risultato è un immagine dove si vedono chiaramente sia lo sfondo che il soggetto. Alcune telecamere offrono una funzione simile al WDR chiamata DWDR dove la compensazione del controluce avviene, con dei risultati nettamente inferiori, in modo elettronico. 

AES (Automatic Elettronic Shutter)

Questo parametro indica la velocità con cui la telecamera è in grado di campionare le immagini, nel caso di una telecamera PAL si passa da 50 campionamenti al secondo, in condizioni di luce normale, a 100.000 campionamenti al secondo nel caso di una forte intensità luminosa. Nel caso di telecamere a condensazione di fotogrammi lo shutter può anche andare molto al di sotto dei 50 fotogrammi al secondo, in modo da favorire le riprese in ambienti bui.  (torna su)

DSP (Digital Signal Processor)

Il Digital Signal Processor è un microprocessore che ha il compito di elaborare il segnale proveniente dal sensore d’immagine e di apportarvi delle migliorie. Il DSP è il cervello della telecamera, infatti oltre a migliorare la qualità delle immagini può, attraverso un software per l’analisi dei fotogrammi, offrire delle funzioni di IV (Intelligent Video), che prima venivano assolte esclusivamente da DVR (Digital Video Recorder), di fascia alta. I DSP più recenti offrono un menù OSD (On ScreenDisplay), attraverso il quale è possibile interagire con la telecamera e variarne il funzionamento. 

OSD (On Screen Display)

La funzione OSD consente all’utente di poter modificare alcune funzioni della telecamera agendo direttamente sul comportamento del DSP. L’interazione utente/telecamera avviene grazie ad un menù visualizzato sul monitor e ad un tastierino che ne modifica le opzioni. Il tastierino può essere installato a bordo della telecamera, cosa abbastanza scomoda, sopratutto quando si ha la necessità di apportare delle modifiche successive all’installazione, o remotizzato tramite bus RS485. 

Motion

La funzione motion consente all’utente di poter selezionare delle aree di interesse all’interno dell’immagine, la rilevazione di movimento all’interno di queste aree genera una risposta da parte della telecamera che può consistere nella chiusura di un contatto d’allarme, nell’attivazione di un segnale acustico o, come nel caso delle telecamere di rete, nell’avvio della registrazione. 

Privacy Mask

Questa funzione consente all’utente di poter mascherare, per motivi di privacy, delle aree all’interno dell’immagine, in modo che non vengano nè riprese nè, di conseguenza, registrate.

Sharpness

Questa funzione migliora elettronicamente la nitidezza dell’immagine, la regolazione di questo parametro necessita di un po’ di attenzione in quanto, un livello di correzione troppo elevato, potrebbe introdurre del rumore nel segnale video. (torna su)

Illuminazione minima

Questo parametro indica il minimo livello di luminosità con il quale può operare la telecamera, nel caso dell’esempio la telecamera è in grado di fornire un’immagine a colori fino al valore limite di 0,3 lx, dopodiché il DSP provvede alla rimozione del filtro e all’accensione dell’illuminatore infrarosso. Grazie agli illuminatori infrarossi è possibile effettuare delle riprese in assenza totale di luce, naturalmente a causa della rimozione del filtro le immagini saranno in bianco e nero.

Day/Night

Una telecamera in bianco e nero è nativamente capace di operare sia di giorno, in presenza di luce solare o artificiale, che di notte, in presenza di luce infrarossa. Le telecamere a colori, invece, possono riprendere solo in presenza di luce solare o artificiale, e questo a causa della presenza di un filtro che taglia la componente infrarossa presente nella luce visibile che altrimenti andrebbe ad alterare i colori dell’immagine. Le telecamere con funzione Day&Night, invece, sono una via di mezzo, infatti sono in grado di offrire delle immagini a colori di giorno e, grazie ad un dispositivo che rimuove il filtro IR-CUT, di poter sfruttare l’illuminazione infrarossa di notte. Ovviamente le immagini ottenute di notte saranno in bianco e nero. 

Le caratteristiche più comuni di una telecamera Day&Night sono le seguenti:

Day&Night; questa funzione, presente in telecamere di fascia bassa, consiste nell’installazione di un filtro IR-CUT che non scherma tutte le frequenze dell’infrarosso, ma ne lascia passare una piccola parte e più precisamente quelle con lunghezza d’onda pari a 850nm utilizzate negli illuminatori infrarossi. In questo caso si dice che il filtro infrarosso è di tipo elettronico, le telecamere che adottano questa soluzione hanno il vantaggio di un minor costo, di contro, a causa della presenza della componente infrarossa durante le riprese a colori, offrono una minore resa cromatica.

True Day&Night; questa funzione, tipica delle telecamere di fascia alta, consiste nell’installazione di un filtro altamente schermante che, grazie al movimento fornitogli da un piccolo motorino elettrico, comandato da un fotodiodo, può essere rimosso dal sensore durante le ore notturne per esservi poi riposizionato alle prime luci dell’alba. In questo caso il filtro e di tipo meccanico, le telecamere che adottano questa soluzione, a fronte di un costo maggiore, forniscono delle immagini cromaticamente fedeli ed inoltre possono funzionare con illuminatori infrarossi aventi lunghezza d’onda superiore agli 850nm.

DNR ; questa funzione riduce il rumore che si genera nel segnale video quando si riprendono delle scene scarsamente illuminate.

Smart IR; le telecamere dotate di questa funzione possono regolare, in modo autonomo, l’intensità della luce infrarossa emessa dall’illuminatore, in modo da ridurre l’effetto abbagliamento che si viene a creare quando l’infrarosso rimbalza su una superficie troppo vicina alla telecamera.

Portata illuminatore; questo parametro indica la massima distanza raggiungibile dall’illuminatore, naturalmente quando leggete che un illuminatore ha una portata di 25m non significa che avrete una vista perfetta fino al 25° metro, significa che vedrete bene fino a 15≈16m dopodiché il segnale andrà via via attenuandosi fino a 25m. Quindi se avete la necessità di riprendere una zona distande 25m la vostra scelta dovrà ricadere su una portata nominale di almeno 40m.

Lunghezza d’onda illuminatore; in base alla lunghezza d’onda emessa possiamo distinguere gli illuminatori in: visibili, semi-discreti e discreti. Gli illuminatori visibili emettono luce infrarossa in una banda compresa tra i 715 e i 730 nm, sono detti visibili perchè durante il funzionamento è possibile vedere la sorgente luminosa che assume un colore rosso intenso. Gli illuminatori semi-discreti emettono luce infrarossa in una banda compresa tra gli 815 e gli 850 nm, sono detti semi discreti perchè durante il funzionamento la sorgente luminosa un colore rossastro a bassa intensità. Gli illuminatori che emettono luce infrarossa in una banda compresa tra i 940 e i 950 nm vengono detti discreti, questo perchè anche ad illuminatore acceso la sorgente luminosa non emette nessuna radiazione visibile, il vantaggio di questi illuminatori è che sono di difficile individuazione e quindi difficilmente eludibili, di contro necessitano di telecamere più performanti in quanto più ci si allontana dallo spettro visibile (400-700 nm), più il sensore della telecamera dovrà essere sensibile alla luce.

Angolo di vista illuminatore; questo parametro indica l’angolo con il quale viene emessa la radiazione infrarossa. Per avere delle immagini uniformemente illuminate l’angolo di emissione deve coincidere con il campo di vista della telecamera, purtroppo questo aspetto viene molto spesso trascurato, come nel caso delle telecamere bullet dove illuminatori con un angolo di emissione fisso vengono abbinati a telecamere varifocali con angolo di copertura variabile. Oggi, esistono in commercio degli illuminatori detti adattivi nei quali è possibile variare l’angolo di emissione per adattarlo alle varie esigenze di ripresa. (torna su

Altri dati

Video Output; 1 Vpp/75Ω è una caratteristica fissa del videocomposito;

Audio; alcune telecamere possono essere dotate di ingressi e uscite audio per il monitoraggio ambientale;

Comunicazione; alcuni modelli di telecamere offrono la possibilità di poter essere gestite da un operatore remoto, la comunicazione può avvenire attraverso il bus RS485 o tramite altri protocolli;

Grado IP; questo parametro è molto importante perché ci dà delle informazioni utili a capire il tipo di ambiente in cui può operare la telecamera;

Power/Current; Indica il tipo di alimentazione elettrica richiesto dalla telecamera;  {jcomments on}(torna su